Padre nostro, che sei in galera

Venerdì 24 maggio alle ore 18:30 presentazione di ” Padre nostro che sei in galera”, alla SOMS De Amicis di Corso Casale 134, a Torino.

Emozionante incontro con fr. Beppe Giunti, per parlare della sua esperienza con i detenuti del Carcere di Alessandria

La paternità di Dio non impicca la persona al suo passato, per quanto devastato e devastante. Questo emerge dal commento al Padre nostro nato dalla condivisione con i carcerati della Casa di reclusione «San Michele» di Alessandria.

Il Padre ama la persona in questo momento e ne sogna la rieducazione e la liberazione.

Come prescritto dall’articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana.

I carcerati commentano il Padre nostro

Al di là delle sbarre, in galera, la preghiera del Padre Nostro risuona più ricca, più dolorosa, forse più vera e incarnata nella nostra umanità, perché tutti siamo fratelli e briganti.

L’ autore

Giuseppe GIUNTI nasce a La Spezia il 6 gennaio 1948; cresce a Genova e in famiglia respira fede e impegno sociale. Riceve la formazione francescana e sacerdotale ad Assisi, Brescia, Susa, Padova e infine a Roma, al Seraphicum dove conclude gli studi di teologia con una ricerca “sul campo” per il dottorato, nel quartiere Magliana. Svolge il servizio educativo nella scuola pubblica come docente di IRC, dalle Medie al Liceo classico, nella pastorale giovanile in parrocchia a Torino e ad Assisi. Oggi fa parte del corpo accademico della Facoltà Pontificia San Bonaventura ed è formatore nelle cooperative sociali Coompany&Coompany2 e a questo titolo frequenta il carcere San Michele di Alessandria.